Il Merlot, vitigno precoce e adattabile che arriva dalla Gironda

Il Merlot è sul podio dei vitigni più diffusi in Europa, arrivando terzo. La sua zona d’elezione è la Gironda, in Francia, ma nel corso dei secoli si è diffuso nel vecchio e nel nuovo mondo senza eguali.

Le caratteristiche che esprime in genere lo catalogano come un vino morbido, “piacione”, ma in realtà questa varietà è in grado di donare sfaccettature diverse, più evolute e longeve con una trama tannica evidente.

Vinificato principalmente in legno, viene spesso assemblato con altri vini; il taglio più famoso è il “Bordolese” con il Cabernet Sauvignon.

Cenni storici

Bigney, crabutet, langon, médoc noir sono alcuni dei sinonimi che assume questo vitigno attorno al cui nome vi sono varie ipotesi.

Merlot in riferimento ai merli che ghiotti degli acidi d’uva vanno a beccarli, oppure riconducendo il colore degli acini a quello del piumaggio dei merli, la cui colorazione scura ed intensa ricorda quello della bacca.

Uva matura Cabernet Franc sulla vite

Uva Cabernet Franc. In passato si ipotizzava parentela con il Merlot

Ma la diatriba più a lungo dibattuta fu un’altra: si è sempre pensato che il “parente” più prossimo del Merlot fosse il Cabernet Franc, in realtà nel 2009 venne scoperto il reale ramo genetico.

Un vitigno sconosciuto che venne classificato già nel 1996 vicino a Saint Malo in Bretagna, chiamato inizialmente uva della Magdeleine – per la precocità del vitigno, maturo nel giorno di Santa Maddalena il 22 luglio – ufficialmente poi rinominato, Magdeleine noire des Charentes, la madre di questa tipologia di uva.

La prima menzione del vitigno Merlot , seppur approssimativa, è riconducibile alla stampa Libourne en Gironde del 1783 che cita: “Merlot…fait un vin noir et excellent, et il abonde dans un bon terrein”.

Uva Merlot

Uva Merlot

Le Caratteristiche delle uve Merlot

Dal colore rubino intenso con riflessi violacei, al naso esprime sentori di frutti rossi, peperone verde, menta, eucalipto, fogliame secco, erba tagliata, caramello, funghi, tartufo, spezie, cassis, terriccio, violetta, cuoio.

Al gusto un tannino, meno ossuto ma presente, si combina perfettamente con un’acidità fruttata.

Il Merlot possiede due elementi essenziali: precocità e adattabilità. Una varietà dalla maturazione precoce, dalla resa elevata, che predilige i terreni profondi e freddi con sottosuoli argillosi e vanta una straordinaria adattabilità climatica; per questo viene considerato il vitigno internazionale per antonomasia.

È un vitigno che a causa della sua vigoria e produttività incipienti, meglio si adatta a forme di allevamento come guyot (singolo o bilaterale) e cordone speronato.

Metodo Guyot di allenamento della vite

Metodo Guyot di allenamento della vite

Merlot in Italia e nel mondo

In Italia questo vitigno è giunto nel 1800 attraverso il Friuli Venezia Giulia per poi diffondersi in Veneto e Trentino Alto Adige – zone nelle quali ha trovato condizioni climatiche e di terreno favorevoli.

Vitigno che però ha attecchito in molte altre regioni, tra le più famose la Toscana dove con i “grandi nomi” della Val d’Orcia e Bolgheri, ha fatto conoscere il taglio bordolese firmato Italia.

In Francia il Merlot è al terzo posto, come varietà a bacca rossa, occupando una superficie complessiva del 61% dove nella regione di Bordeaux se ne ottengono i vini migliori nelle appellations di Saint Emilion e Pomerol.

Vigneti di Saint Emilion

Vigneti di Saint Emilion

Coltivato anche in Sudafrica, Cile, Australia e Nuova Zelanda; in ogni luogo in cui viene vinificato assume caratteristiche differenti.

Tra i grandi nomi italiani legati a questo vitigno è impossibile non citare Masseto di Tenuta Masseto, ma in realtà il panorama viticolo è vasto sia in Italia che all’estero.

Qui di seguito potrete trovare una breve selezione di etichette che possiamo considerare tra i migliori Merlot prodotti in Italia, suddivise per zona di produzione.

Uve Merlot mature su filari prima della vendemmia a Saint Emilion

Uve Merlot mature su filari prima della vendemmia a Saint Emilion

Nord Italia

  • MCM di Alois Lageder,
  • il Merlot di Radikon,
  • il Merlot di Dario Princic,
  • Elena Walch Merlot Riserva Vigna “Kastelaz”,
  • “Campo del Lago” di Inama,
  • “Crosara” di Maculan,
  • Il Merlot di Miani.

Centro, Centro-Sud Italia

  • “L’Apparita” di Castello di Ama,
  • “Palazzi” di Tenuta di Trinoro,
  • “Messorio” di Le Macchiole,
  • “Poggio ai Merli” di Castellare di Castellina,
  • “La Ricolma” di San Giusto a Rentennano,
  • “Piantonaia” di Podere Poggio Scalette,
  • “Redigaffi” di Tua Rita.

Altri vini prodotti all’estero con quest’uva da non sottovalutare sono quelli del Canton Ticino. Tra i Merlot Ticinesi possiamo evidenziare:

  • Urs Hauser “Stella”,
  • Tamborini Carlo SA “Terre di Gudo “ con il suo Merlot in bianco,
  • il Merlot di Schuler St. JakobsKellerei.

Merlot e abbinamenti a Tavola

Il Merlot è un vino a tutto pasto, che però da il meglio di sé con piatti a base di carne: dalle carni bianche a quelle rosse, alla selvaggina riesce ad accostarsi  alle preparazioni più disparate.

Bolliti, carne in umido, pulled pork, carne alla griglia, piatti succulenti per un vino dalla trama morbida ma al contempo verticale.

Ideale anche l’abbinamento, sia nelle sue versioni più strutturate che giovani (dove si esprime con delle note più dure e tanniche), con primi piatti come lasagne alla bolognese o antipasti a base di salumi oppure con formaggi di media-lunga stagionatura.

Pulled Pork, abbinamento perfetto con il Merlot

Pulled Pork, uno degli abbinamenti suggeriti

Un Merlot più invecchiato o da taglio bordolese meglio si abbina con la selvaggina (la cui cottura va tenuta preferibilmente al sangue):

  • faraona con pancetta e arancia,
  • fagiano in umido o arrosto,
  • quaglie alla boscaiola,
  • piccione alla ghiotta.

Piatti accompagnati da un vino la cui componente aromatica, più sottile e terrosa al naso, si lega in modo equilibrato alla ferrosità della selvaggina grazie anche alla morbidezza del tannino, smorzandone la percezione amara.

Alcuni infine lo degustano, nelle sue versioni più invecchiate, come vino da meditazione grazie al suo discreto grado alcolico.

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Sin da bambina cercava di imprimere nella memoria i profumi, i sapori e i ricordi legati a ciò che assaporava, e poi un giorno ecco arrivare il primo sorso di vino … da quel momento è scoccata la scintilla. Sommelier Ais e studentessa di Viticultura ed Enologia, nel luglio del 2019 termina il Master Alma - Ais. Divulgatrice di esperienze enoiche e non solo, oggi scrive per testate di settore.

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Sin da bambina cercava di imprimere nella memoria i profumi, i sapori e i ricordi legati a ciò che assaporava, e poi un giorno ecco arrivare il primo sorso di vino … da quel momento è scoccata la scintilla. Sommelier Ais e studentessa di Viticultura ed Enologia, nel luglio del 2019 termina il Master Alma - Ais. Divulgatrice di esperienze enoiche e non solo, oggi scrive per testate di settore.


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