Oggi vi raccontiamo una storia. Una storia Pugliese di passione, lungimiranza, coraggio e determinazione.
Una storia che affonda le sue radici negli anni 50, in un periodo storico lontano da quello attuale, dove idee e concezioni del lavoro in vigna, come in altri campi, erano molto distanti da quelle che oggi siamo abituati ad ascoltare e condividere. Ma nella distanza e nelle differenze di vita e filosofia, troviamo un sistema di valori che fa da collante e comune denominatore tra generazioni e che spesso abbiamo riscontrato nelle Storie dei Produttori di Vino; quegli agricoltori, contadini e a volte imprenditori che dal nulla o da attività casalinghe ed artigianali sono riusciti a cambiare la storia, le tradizioni, i modus operandi consolidati e considerati l’unica strada possibile, spezzando il legame con il passato per guardare ad un futuro migliore, ma senza tradire i valori e gli insegnamenti di chi ha calpestato quel suolo prima di loro.Ma sopratutto senza tradire la Terra e il Territorio.
Questa è la storia delle Cantine Losito – Terre del Gargano, azienda vitivinicola sita alle pendici di Rignano Garganico, 40 ettari di vigneti condotti in agricoltura biologica certificata.
La famiglia Losito produce vino dal 1950, quando nasce la prima cantina per opera di Giovanni Losito, un esperto e bravo viticoltore di Rutigliano, in provincia di Bari. Dopo vari esperimenti nel principali territori pugliesi, Giovanni punta sulle Terre del Gargano dove per ben trent’anni si occuperà di produrre vini onesti e legati alla tradizione, secondo il sistema di allevamento a pergola, molto diffuso in Puglia.
Ma tira aria di cambiamento nel mondo del vino e nei gusti degli appassionati e Leonardo, il figlio di Giovanni, decide di andare controcorrente, di cambiare le regole del gioco intuendo che è arrivato il momento di alzare l’asticella.
In Puglia da sempre si punta alla quantità e alla produzione di vini da tavola.
Leonardo decide di puntare sulla qualità assoluta, riducendo in modo netto le rese e rendendo i vigneti più moderni.
Idee che per i padri di quella generazione erano sinonimi di spreco e follia. Ma prevalgono il coraggio e l’essere “visionario” di Leonardo, che accompagnato dalla fiducia e alla curiosità del padre, porterà la famiglia Losito prima a sostituire i vecchi vigneti con filari di varietà superiore ai precedenti, allevati a cordone speronato e poi a fondare la prima moderna cantina nel 1994.
Ma Leonardo non si ferma ancora e anticipandone la moda di circa vent’anni, nel 1998 decide di convertire i vigneti al Biologico, focalizzando ancora meglio la qualità dei vini prodotti unendo gli aspetti di genuinità e salubrità.
Dopo 20 anni di produzione di vini di buon livello, ma imbottigliati e venduti da altre cantine, arriva la svolta definitiva con altri due momenti fondamentali. Nel 2010 l’imbottigliamento diretto e nel 2012 la nascita dell’ultima e attuale cantina, sufficientemente ampia e dotata di tutta la tecnologia necessaria per raggiungere gli obbiettivi aziendali.
Immersa nei propri vigneti, circondati da un suggestivo bosco di pini e cipressi che esaltano il DNA della cantina, la struttura è vocata alla naturalità, all’attenzione nei confronti dell’ambiente e alla cultura dell’ enoturismo e dell’accoglienza.
Oggi Cantine Losito, che vede ancora Leonardo al timone, affiancato dal padre Giovanni e dal figlio Giovanni (anche lui Enologo), produce sette vini biologici (Moscato secco, Fiano, Chardonnay, Nero di Troia Rosato, Nero di Troia, Primitivo e Cabernet Sauvignon) su un territorio pianeggiante nelle Terre del Gargano, al confine con il Tavoliere delle Puglie e può contare su un patrimonio culturale ed esperienziale di grande livello, che attraverso tre generazioni riesce ad esaltare il felice connubio tra tradizione e ricerca, saggezza e desiderio di sperimentare.
Ed è proprio questo connubio il valore aggiunto di Cantine Losito, che permette con credibilità e il giusto orientamento, di puntare alla produzione di vini di qualità nel massimo rispetto e valorizzazione del territorio.
Raccolta di uve sane e pulite, immediata pigiatura, controllo della temperature in vinificazione, uso ridotto di solforosa, accompagnati da una gestione della vigna secondo le principali tecniche dell’agricoltura biologica sono alcuni dei punti fermi della filosofia di Cantine Losito.
Ma vediamo di raccontare brevemente anche due Vini di Cantine Losito, assaggiati per l’occasione: Il Fiano e il Nero di Troia.
Fiano IGP Puglia 2014:
Giallo paglierino carico, con riflessi e unghia dorata fanno immaginare un vino ambizioso. Il naso è una bella sberla di intensità floreale e fruttata, giocata su sensazioni di ananas, mela gialla e pere, arricchite da margherite, camomilla e note di tè bianco. Sottofondo di erbe officinali quale salvia e timo ci regalano un olfatto ampio e variegato.
In bocca è diretto e strutturato, ha volume e grassezza, ben bilanciate da una spalla acida viva e tagliente, che regala un finale lungo e piacevolmente amarognolo, citrino, con una fresca sapidità che galleggia in bocca.
12,50%, fermentazione di 12 giorni a 16°C con affinamento in serbatoio sui propri lieviti.
A livello di abbinamenti il vino regala soddisfazione come aperitivo, affiancato a pesce alla griglia o di antipasto, crostacei e formaggi grassi o non troppo stagionati.
Nero di Troia IGP Puglia 2014:
Che bello bere vini fatti con vitigni autoctoni e non troppo conosciuti. Forse sono ripetitivo, ma quelle sensazioni che ti regala un vitigno “di nicchia” sono uniche.
In questo Nero di Troia, vitigno antichissimo dalle origini non certe, caratterizzato da un colore scuro, sentiamo una vivacità olfattiva sorprendente. Esuberante, giovane. Da capire bene prima di scrivere. Frutti rossi di bosco, more in particolare, note di ciliege che via via emergono pulitissime, accompagnate da viola e sentori speziati di liquirizia e pepe nero.
Suggestioni di carne sulla pietra lavica. Naso pulito, che spinge prepotente all’assaggio.
In bocca è molto equilibrato, dotato di un tannino fine e misurato e una buona freschezza che rende la beva facile e piacevole. Sicuramente meno intrigante rispetto alle sensazioni olfattive iniziali, ma sicuramente adatto ad un pubblico ampio e in cerca di vini pronti e senza troppi sofismi.
13,5% di morbidezza, fa solo acciaio per sei mesi prima di affinare in bottiglia.
Da abbinare con formaggi erborinati, arrosti, piatti speziati, grigliate di carne e primi tipo lasagne o tagliatelle al ragù.
Cantine Losito
Contrada doganiere SP23 71122
Foggia (FG) Puglia, Italia
tel: +39 3483812671
info@terredelgargano.it
Sito Web
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