Penfolds Winery: dai Tonic Wines al Grange Hermitage australiano

Oggi vi parlerò di una delle cantine più famose e storiche in Australia: Penfolds Winery. Un curioso percorso ricco di passione e genialità, nato quasi per caso o almeno non di certo per ragioni prettamente commerciali.

1844 to Evermore” questo era lo slogan di lancio di un’attività che sarebbe diventata un impero.

La Storia

La storia iniziò nel lontano 1844, quando il Dr Christopher Rawson Penfold e la moglie Mary, entrambi emigrati dall’Inghilterra, si stabilirono a Margil, nei pressi di Adelaide, nel South Australia, dove investirono i loro risparmi nell’acquisto di un appezzamento di terra di 500 acri.

Qui, colsero l’occasione di piantare alcune barbatelle di Grenache che avevano portato con sé dalla Francia, dando così vita a una piccola produzione di vino.

I coniugi Penfold attorno ai loro possedimenti, costruirono anche un cottage di pietra, a cui diedero il nome “The Grange,” (la fattoria) appellativo che molti anni dopo diventò fonte di ispirazione per il prestigioso vino della casa australiana.

L'ingresso di Penfolds Wines - Australia Meridionale

L’ingresso di Penfolds Wines

Dai Tonic Wines alla produzione di massa

Come citato in precedenza, l’occupazione principale del signor Penfold era quella di medico, per cui inizialmente il primario utilizzo del vino era proprio per scopi terapeutici.

Il dottore infatti credeva ciecamente nell’azione curativa dei “tonic wines,” questi prodotti rinvigorenti che agli inizi della sua carriera nella terra dei canguri, usava prescrivere ai suoi pazienti, soprattutto a quelli affetti da anemia.

Constatando gli effetti positivi di questa iniziativa e un incremento della domanda dei suoi prodotti, la coppia decise così di aumentare la produzione e la superficie vitata dei suoi terreni, piantando nuove varietà come Riesling e Claret.

A piccoli passi l’azienda stava iniziando a crescere, spostandosi verso una produzione di massa e non solo più per motivi medici.

Canguri tra i Vigneti in Australia

Canguri tra i Vigneti in Australia

Il coraggio di Mary e i nuovi Vini

Alla morte del dottor Penfold, nel 1870, le redini dell’azienda passarono nelle mani della moglie Mary, la quale con coraggio e determinazione portò avanti il processo di sviluppo.

Durante questi anni al vertice, si prodigò nella ricerca e sperimentazione di nuove tecniche di vinificazione e come evidenziato dai reperti dell’epoca, del giornale “The Adelaide Register,” le esportazioni dei suoi vini si estendevano a Tasmania, Nuova Zelanda e persino India.

La piccola attività famigliare fondata dai Penfolds, era ormai diventata grande, una realtà ben consolidata e conosciuta in tutto il paese.

Già nel 1907, aveva raggiunto lo status di cantina più grande del South Australia, un risultato impensabile solo qualche decennio prima.

Fino alla metà del ventesimo secolo, l’industria del vino del paese era dominata per la maggior parte da vini fortificati in stile Sherry e Porto, ma le cose cominciarono a cambiare quando i soldati australiani di ritorno dalla seconda guerra mondiale, spinsero nuove inclinazioni gustative verso i vitigni e i vini europei.

L'enologo Max Schubert davanti al Grange Hermitage

L’enologo Max Schubert davanti al Grange Hermitage

Max Schubert e la nascita del Grange Hermitage

Proprio in quel periodo, passaggio fondamentale che segnò in positivo il cammino di Penfolds, ci fu l’entrata in scena dell’enologo australiano Max Schubert.

Dapprima assunto come fattorino, nel 1948 venne designato winemaker e qui le sorti dell’azienda presero un andamento decisamente inaspettato.

Dopo un periodo di apprendistato in Spagna e Francia, dove ebbe modo di testare i migliori vini e metodi di vinificazione e maturazione delle più grandi cantine di Bordeaux, tornò in terra australiana per mettere in pratica gli insegnamenti ricevuti e per creare il “Grange Hermitage,” nome che combina il termine del primo piccolo cottage dei Penfolds e l’appellation francese.

Un vino prodotto principalmente proprio da Shiraz e in piccola parte da Cabernet Sauvignon.

Penfolds Grange Hermitage, Bin 95, annata 1988 imbottigliato 1989 nella Barossa Valley

Penfolds Grange Hermitage, Bin 95, annata 1988

In un mercato dominato da vini fatti per essere consumati in breve tempo o al massimo fortificati, Schubert sdoganò il concetto allora tabù, che i vini non potessero invecchiare per più di 10/15 anni e mantenere allo stesso tempo eleganza e freschezza.

L’ambizione di Schubert aveva finalmente raggiunto il suo scopo: produrre un vino che potesse rivaleggiare per qualità e longevità con i più grandi vini francesi. Riuscì ad abbattere i pregiudizi e a portare Penfolds in cima tra le migliori aziende mondiali.

Senza dover attendere troppi anni, l’annata 1955 vinse diversi premi nelle competizioni internazionali, il primo vino del “new world” con riconoscimenti in tutto il mondo, un traguardo a dir poco inimmaginabile.

Caratteristiche del Grange Hermitage

Grange Hermitage Penfolds annata 1988

Grange Hermitage Penfolds annata 1988

Al giorno d’oggi, il vecchio “Grange Hermitage” (conosciuto così fino al 1989, quando l’UE impose l’eliminazione del termine francese per appropriazione indebita di un nome di una zona) è senza dubbio il vino simbolo della cantina australiana e un’icona celebrata in tutto il mondo.

Alla vista, si presenta generalmente di colore rosso rubino cremisi per le annate più giovani, per poi virare a una tonalità tendente al mattone per le annate più vecchie.

Al naso fragranti sentori di frutta rossa, vedi lampone, fragola, ribes rosso, uniti a note di cioccolato fondente, tabacco, menta, eucalipto.

Un vino di corpo, strutturato, fine ed elegante, che matura per un periodo compreso tra i 17 mesi e i 20 mesi in botti nuove di rovere americano e dotato inoltre di tannini morbidi e di una persistenza finale elevata.

Un prodotto di questo tipo, che non si beve propriamente tutti i giorni, richiede ovviamente un abbinamento culinario speciale.

Potrebbero rendere l’idea, elaborati piatti a base di anatra e agnello o formaggi stagionati.

Degustazione di alcuni Vini Penfolds

Recentemente ho avuto modo di assaggiare, due vini della linea “Koonunga Hill.” Vini prodotti con uve coltivate in diverse zone in Australia.

Koonunga Hill Chardonnay 2018

Koonunga Hill Chardonnay

Koonunga Hill Chardonnay

Si presenta con un bel colore giallo paglierino con riflessi verdolini, mentre al naso prevalgono sentori fruttati di mela e pera e una punta di spezie.

Un vino fresco, ma ben bilanciato e in ultimo dotato di una buona persistenza.

Vinificato in acciaio, matura per sei mesi in barriques di rovere.

Un buon prodotto di base di facile beva a un prezzo accessibile.

Koonunga Hill Shiraz Cabernet 2017

Koonunga Hill Shiraz Cabernet

Koonunga Hill Shiraz Cabernet

Il tradizionale blend australiano tra Shiraz e Cabernet Sauvignon, distribuito dal 1976.

Un naso concentrato, caratterizzato da aromi di prugna, mora, ribes, liquirizia, eucalipto e quelle note di pepe nero tipiche dei due vitigni.

Bene al palato, di struttura, con un’acidità che si contrappone a morbidezza e a tannini rotondi.

Sicuramente un altro vino dall’eccellente rapporto qualità prezzo, molto piacevole e decisamente versatile a tavola.

Penfolds Vinery oggi: vitigni e numeri

Nei grandi vigneti di casa Penfolds, oltre a Syrah e Cabernet Sauvignon, sono coltivati vitigni di Chardonnay, Riesling, Viognier, Grenache, Merlot, Pinot Noir, Tempranillo, solo per citarne alcuni.

La diversità di clima e suoli del territorio australiano permette infatti lo sviluppo di molte varietà. Degni di nota sono il “Yattarna Chardonnay,” considerato come una delle espressioni migliori di questa uva nel territorio australiano e la serie di vini “Bin,” denominati così, in base al numero di identificazione del lotto in cantina.

Bottiglie Shiraz Penfods Bin 2

Bottiglie Shiraz Penfods Bin 2

Parlando di numeri, la produzione annuale si assesta all’incirca sui 1,5 milioni di bottiglie, ricavate non solo dai vigneti di Magill Estate, come all’inizio dell’attività, ma anche da varie zone sparse lungo gran parte della nazione, come Barossa Valley, Coonowara, Eden Valley e Adelaide Hills.

Presente e futuro nel segno della tradizione

Nel corso degli anni, le tecniche di vinificazione e maturazione dei vini, sono state sapientemente raffinate e migliorate da ciascun successore di Schubert, onorando le tradizioni, conservando le miscele storiche tramandate da generazioni e aggiungendo nuove creazioni.

La filosofia che si cela dietro a questa etichetta, è sinonimo di passione e qualità, una storia unica e speciale. Oggi dopo 176 anni dalla sua creazione, l’eredità di Penfolds continua, e come diceva il vecchio slogan “ora e per sempre”.

Penfolds Winery
mail: penfolds@penfolds.com
Sito Web

All’estenuante ricerca del perfetto abbinamento cibo-vino, spinto dalla sete di conoscenza e curiosità verso questo mondo. Nel tempo libero, bevo vino e gioco a tennis.

Categorie dell´articolo:
Il Mondo del Vino

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