Ieri mattina, il padiglione Lombardia di Expo Milano 2015 è stato teatro di un’importante presentazione di un inedito progetto denominato “I Vignaioli del Buttafuoco Storico“, un nuovo vino nato all’interno della famiglia del Buttafuoco Storico, prodotto e imbottigliato sotto la gestione del Consorzio “Club del Buttafuoco Storico”. Ma cos’è il Buttafuoco Storico? Quali sono le sue origini e perchè l’esigenza di creare un Buttafuoco Storico Consortile? Seguite il link e cerchiamo di scoprire qualcosa in più su questo vino dalle origini antiche..
Il Buttafuoco Storico: come si fa e che caratteristiche ha
Il Buttafuoco Storico è un vino rosso prodotto da un uvaggio misto costituito da 4 vitigni autoctoni dell’Oltrepò Pavese: Croatina, Barbera, Uva Rara e Ughetta di Canneto. La zona di Coltivazione è limitata alla “zona storica”, ovvero una lingua di terreno collinare diviso in tre fasce (Ghiaie, Arenarie, Argille) denominato Sperone di Stradella, delimitato dai due torrenti Versa e Scuropasso e suddiviso in 13 differenti vigne.
Stiamo parlando di un vino che affina in legno per almeno 12 mesi (barrique o tonneaux), che riposa in bottiglia per almeno altri 6 e che di conseguenza non viene messo in commercio prima di 36 mesi dalla vendemmia.
Le caratteristiche dei terreni, unitamente a questa gestione, danno vita a vini robusti, di grande corpo, dalle ottime prospettive di invecchiamento, eleganti e morbidi, supportati da ottimo tannino (Croatina) e acidità (Barbera), un sapiente mix di uve che ben rappresenta la zona di produzione e che dà vita a vini di personalità che esprimono caratteristiche e qualità particolari, anche in base alla vigna di provenienza.
Le Origini del Buttafuoco
Il Buttafuoco è un vino che arriva da lontano, di cui si hanno testimonianze anche molto antiche, considerando che nella zona di produzione “storica” si coltiva la vite da millenni.
Nel 1700, le mense dei nobili e dei monasteri di Pavia e Milano erano accompagnate da vini rossi forti di un certo spessore, mentre tra il 700 e l’800 il poeta milanese Carlo Porta per la prima volta ci parla di “Butafeug“, narrando di un vino proveniente dalle colline di Stradella, di grande struttura e alcool, che accendeva palati e fantasie del tempo.
Il Veliero e il Consorzio Club del Buttafuoco Storico
Il Marchio del Veliero, impresso in rilievo sulla bottiglia a garanzia dell’autenticità del prodotto, ha origini guerresche. Si narra infatti di disertori austriaci che consumarono ore di piacere tra botteghe e bottiglie di vino rosso nella zona del Pò e di un veliero austriaco di nome Buttafuoco che fece il suo debutto qualche anno dopo….
Nel febbraio del 96, animati dai ricordi romantici della magia del passato e con il desiderio di rilanciare un marchio a livello commerciale, alcuni vignaioli decisero di fare network dando vita al Consorzio “Club del Buttafuoco Storico“, con l’obiettivo di rivalutare un territorio e dare lustro a tutto l’Oltrepò Pavese.
E ora, dopo 19 anni di battaglie e di duro lavoro, nasce questo blend dei vini di tutte le vigne Storiche di Buttafuoco, unite in modo impeccabile da un altro pezzo di storia dell’Oltrepò Pavese: l’enologo Mario Maffi, che ha curato questa prima produzione di Buttafuoco Storico Consortile in modo impeccabile.
L’obiettivo del Buttafuoco Storico Consortile
Questo vino ha come ambizione quella di introdurre a winelovers ed eno-curiosi la denominazione, di rappresentare in modo più efficace il territorio e il brand Buttafuoco in ottica internazionale e di poter garantire una diffusione su nuovi mercati grazie alla maggior produzione disponibile, con benefici diretti anche per i piccoli produttori.Questo progetto rappresenta la volontà e la convinzione che fare squadra, unire le forze con l’obiettivo di aumentare visibilità e forza di un marchio, attraverso sinergie e ricerca comune della qualità del prodotto, è forse il modo migliore per rappresentare un territorio e per garantire un futuro più luminoso alla denominazione e all’intero Oltrepò Pavese.
Questa è la scommessa dei Vignaioli del Buttafuoco Storico, il “segreto del Buttafuoco” potrà essere ricordato ancora tra mille anni….