Ieri sera, il team di Trovino è tornato sul campo, quello delle strade di Milano, polverose e intrise di fascino, popolate da anime disilluse e stanche, in cerca di ristoro, evasione ed emozioni per ammorbidire la giornata e spegnere la luce con il sorriso dipinto sulle labbra…Ma bando alle ciance, siamo stati all’enoteca Il Vinello in Piazza Gambara…seguiteci, altrimenti non saprete mai se ne è valsa la pena..
Il Vinello nei dettagli
Il locale
Siamo in periferia questa volta, lontani dalle strade più modaiole e frequentate di Porta Romana o dei Navigli, in Piazza Gambara 4, al centro di un quartiere che negli ultimi anni ha vissuto un’evoluzione ed un miglioramento di sostanza, grazie in particolare all’isola pedonale dove l’enoteca e qualche altro locale si affacciano..con buona pace degli inquilini dei palazzi soprastanti.
Il locale è grazioso, piccolo ma con diversi tavolini sia dentro e sia fuori, dove in questa stagione il piacere è garantito proprio grazie alla “piattaforma” adiacente, che permette di godere del fresco stagionale e di un buon calice di vino senza passaggio di macchine e di altri “mostri metropolitani”. What Else?
Vasche in acciaio, bottiglie alle pareti e le immancabili lavagnette con le proposte del giorno accolgono i winelovers in un ambiente retrò, intimo e caldo al punto giusto, che strizza l’occhio alle vinerie di una volta.
I gestori sono cortesi e affabili ed una volta rotto il ghiaccio, amano raccontarsi e confrontarsi sul “mondo enoico” milanese e sui vini in degustazione in modo spontaneo.
I Vini
La scelta dei vini è valida, con alcune proposte di vino sfuso e diversi calici disponibili in mescita, focalizzati sul mondo naturale, biologico e bio-dinamico.
Ad accompagnare i vini troviamo taglieri di salumi e formaggi, sempre di produzione artigianale e di buona qualità. Ottimo il rapporto qualità-prezzo.
Due i vini assaggiati: il Solleone di Tenuta Grillo (un campano in Monferrato), un sauvignon blanc che si è fatto 60 giorni di macerazione sulle bucce e due anni sulle fecce e il Melograno dei Poderi Concori (in Garfagnana, provincia di Lucca), un Sirah in purezza con piccole percentuali di vecchi vitigni.
Gli Assaggi
Due vini impegnativi e sfidanti, ma molto buoni e intriganti. Il primo torbido e opulento, multi-dimensionale, in continua evoluzione al bicchiere, note ferrose in fase iniziale accompagnate da sentori floreali e balsamici; rotondo e corposo in bocca, ben supportato da un’acidità che lascia il palato asciutto.
Un vino non per tutti, ma personalmente l’ho apprezzato molto, nonostante un naso non completamente pulito e qualche spigolo che genera fascino o sgomento a seconda dei palati.
Il secondo dritto e immediato, estremamente fresco, ancora alla ricerca del suo equilibrio. Frutta rossa e spezie giocano con l’olfatto; in bocca è gradevole anche se pecca un po’ in profondità..scivola via piacevole e sornione, ma troppo velocemente.
Il fascino di queste bottiglie, spesso sconosciute fino al momento dell’assaggio, è che aprono un forziere di racconti e aneddoti da narrare e condividere, che partono da lontano, spesso da territori di confine o dimenticati; nate da cambi di direzione e scelte di vita radicali che col tempo diventano storie di passione e successo….come quella che auguro ai simpatici gestori dell’enoteca Il Vinello.
Alla prossima!