Salbanello Paladin, il rosso che salva un aperitivo

Salbanello Paladin

Sempre più in cerca di alternative meno impegnative dei soliti aperitivi “alla milanese” è un po’ di tempo che mi sto concentrando sul crearmi una personalissima lista di vini che abbastanza facilmente possano essere trovati nei locali, non per forza enoteche, e bevuti decorosamente con qualche patatina o tartina.

L’ardua ricerca è iniziata ormai qualche mese fa ed è seguita dalla constatazione di quanto sia difficile riuscire a bere un calice di vino per lo meno “adeguato”, nemmeno buono, basterebbe adeguato, al di fuori dei locali che servono vino al calice come proposta principale. Non sempre, e sempre meno il pubblico femminile, si ha voglia di un vero e proprio long drink o di assaltare il bancone del fantomatico “happy hour”.

E quindi un buon calice di vino potrebbe essere una validissima alternativa. Ma. Ma la bottiglia tenuta male e scadente, il vinaccio “alla spina”, è dietro l’angolo. Così ho provato a tenere traccia di etichette, ma soprattutto di tipologie, di vino che meno di altre si prestano alla “delusione” di una bevuta per lo meno sbagliata, quando non assolutamente scadente.

Girando per Milano nei giorni scorsi in cerca di un posticino aperto per passare un paio d’ore con un vecchio amico mi sono imbattuto in questo: Salbanello Rosso 2014 Veneto IGT. Un Blend bordolese di Malbech e Cabernet prodotto dalla cantina Paladin ad Annone Veneto.

Salbanello Paladin Rosso IGT Veneto

Un vino ideale proprio per una situazione come questa. Due stuzzichini, la voglia di accompagnare un momento conviviale, la necessità di non diventare l’assoluto protagonista del momento. L’ho trovato un vino intelligente.

Nel bicchiere si fa ben guardare proponendo un bel rosso rubino, decisamente acceso, squillante ma non trasparente. L’unghia rivela la buona dose di Cabernet e rimane giusto un filo più trasparente di quello che vorremmo, ma è un peccatuccio di poco conto. Da bravo francese-wanna-be ha un profumo invitante fatto di fiorellini secchi e piccoli frutti rossi. Non arriva ad essere propriamente dolce, ma sicuramente rimane lontano dai sentori tipici di vini più “importanti”. Il bouquet nel complesso è armonico, forse un po’ monocorde, ma si intona bene all’occasione informale e non troppo sofisticata. Anche in bocca ho ritrovato un piacevole connubio tra una buona spinta acida e fresca data sicuramente dall’età del vino, ed i sapori leggermente fruttati. Bene anche dal punto di vista dell’equilibrio generale, non essendo un vino impegnativo non guasta che tannino ed alcool vadano a braccetto senza raggiungere vette stratosferiche, sempre composti anzi a tratti fini. 11,5° che non impegnano.

Attenzione però, il Salbanello non è il classico vinello mordi e fuggi da bere fresco sotto al portico d’estate. E’ a tutti gli effetti un bicchiere degno di nota, semplice, quotidiano nel vero senso del termine, ma non banale. Dovesse capitarvi a tiro all’ora giusta, fateci un pensiero.

 

Matteo Luca Brilli, o così piaceva ai miei genitori, che mi hanno graziato della nascita in terra Romagnola, con la R maiuscola, regalandomi così una passione viscerale per il buon bere ed il buon mangiare. Studi di comunicazione a parte ho capito subito che impastare uova e farina accompagnandole con un bicchiere adeguato sarebbe stato il un bel modo di passare le domeniche, e quindi via con i corsi di cucina e poi l'incontro con ONAV, diventando finalmente assaggiatore. Qualche cantiniere mi ha regalato la sua amicizia, qualche Chef ha condiviso i suoi segreti, più di qualche parola è stata messa nero su bianco e tante tante ne verranno ancora.

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Matteo Luca Brilli, o così piaceva ai miei genitori, che mi hanno graziato della nascita in terra Romagnola, con la R maiuscola, regalandomi così una passione viscerale per il buon bere ed il buon mangiare. Studi di comunicazione a parte ho capito subito che impastare uova e farina accompagnandole con un bicchiere adeguato sarebbe stato il un bel modo di passare le domeniche, e quindi via con i corsi di cucina e poi l'incontro con ONAV, diventando finalmente assaggiatore. Qualche cantiniere mi ha regalato la sua amicizia, qualche Chef ha condiviso i suoi segreti, più di qualche parola è stata messa nero su bianco e tante tante ne verranno ancora.


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