Davide Carlone ci racconta l’Alto Piemonte e i suoi Vini

Davide Carlone - Vigneto

Dopo alcuni giorni di contatti telefonici per organizzare al meglio il nostro incontro, in un assolato tardo pomeriggio di fine giugno riesco ad incontrare Davide Carlone, viticoltore piemontese con base a Torchio, frazione di Grignasco (Novara).

Per chi non lo sapesse, ci troviamo nella zona del parco naturale del Monte Fenera, area dell’Alto Piemonte, una terra molto vocata per la coltivazione del vitigno Nebbiolo.

È qui, lungo la Traversagna (strada che collega Grignasco a Boca), che si sviluppano le sue vigne, ubicate a un’altitudine tra i 400-460 metri, nate su suoli di origine vulcanica, generati dal Supervulcano della Valsesia e ricchi di porfido giallo, come lui tende a specificare.

E quindi quale miglior posto per darsi appuntamento, se non sulla sommità dei suoi tanto cari vigneti, da cui, vista la splendida giornata è possibile intravedere in lontananza Novara e addirittura l’appennino dell’Oltrepò Pavese.

Panorama boschi e vigneti, in lontananza scorci di Gattinara e Colline Novaresi

Panorama boschi e vigneti. In lontananza scorci di Gattinara e Colline Novaresi

L’azienda agricola Davide Carlone e il territorio

Un’area questa, da sempre votata alla viticoltura, tale da essere considerata nei primi anni del ‘900 un vero polo della coltivazione della vigna, superiore alle Langhe.

Luoghi segnati da tradizioni vinicole tramandate da generazione a generazione, a cui anche lo stesso Davide non ha rinunciato, nonostante il graduale spopolamento dei vigneti a favore dell’industrializzazione. Intoppi che senza una grande passione di fondo sarebbero stati insormontabili.

«Io ho cominciato a far vino trentadue anni fa, anche se a 4 anni ero già in vigna con mio nonno e mia nonna. Considerando gli investimenti economici e in termini di tempo che ho messo nel mio lavoro, se non credessi ciecamente in quello che faccio, allora sarei un pazzo.»

E come dargli torto…

Grappolo di uva Nebbiolo in fase di maturazione

Grappolo di uva Nebbiolo in fase di maturazione

Ad oggi, gli ettari di vigna in suo possesso sono 7,8, che nel giro di qualche anno diventeranno 11 e forse anche di più. Principalmente Nebbiolo, poi Croatina, Vespolina, Erbaluce, più qualche appezzamento dei poco conosciuti Slarina e Montanera.

Dopo un iniziale piccolo resoconto sulla storia della zona, in un ambiente dominato da vigneti coltivati come consuetudine a spalliera, l’occhio senza troppa disinvoltura mi cade su una vite coltivata con un metodo antico: la Maggiorina di Boca.

Un sistema d’allevamento raro e d’altri tempi, realizzato piantando 3 o 4 viti vicine, al centro di un quadrato. Una lavorazione difficile, la quale non consente la meccanizzazione e richiede una costante presenza in vigna, ma d’altro canto è un’opera di grande fascino, che costituisce un unicum per il territorio dell’Alto Piemonte.

Esperimenti che rievocano il passato e le antiche tradizioni: «un pezzo di storia deve pur rimanere» rincalza Davide.

Vite allevata con il sistema Maggiorina di Boca

Vite allevata con il sistema Maggiorina di Boca

Il sistema di coltivazione attuato in vigna è quello della lotta integrata, che come sapete prevede una riduzione dei mezzi chimici, ricorrendoci solo qualora sia necessario. Il tutto al fine di assicurare un minor impatto ambientale.

Alla mia scontata domanda sul biologico: «al momento attuale non abbiamo ancora i mezzi sufficienti (macchinari e personale qualificato) per un trattamento biologico.» Chissà in futuro.

La visita in cantina e i vini di Davide Carlone

Finita la visita tra i vigneti, ci spostiamo in cantina. Dapprima ci rechiamo nell’ex stalla del nonno, ristrutturata e ora adibita allo stoccaggio e alla fermentazione del vino in acciaio.

Ed è qui che inizia la degustazione, direttamente dai serbatoi in acciaio. Come prima scelta partiamo con l’anteprima del suo Erbaluce. Il primo bianco dell’azienda, ma non ancora in commercio.

Vasche di Acciaio - Cantina Davide Carlone

Vasche di Acciaio – Cantina Davide Carlone

Colline Novaresi Doc Erbaluce 2020

Macerato a freddo per 4 giorni, fermentazione, e poi niente malolattica per mantenere i profumi primari del vitigno. Fresco e sapido, dal chiaro retrogusto amarognolo, si dimostra da subito affidabile. E grande novità, Davide mi svela che la prossima stagione ne produrrà uno in versione orange, macerato sulle bucce.

Colline Novaresi Doc Croatina 2020

Dopo di che passiamo ai rossi, e l’assaggio vira verso l’annata 2020 della Croatina. Malolattica e affinamento in acciaio per 18 mesi, un vino dal tannino squillante, ancora da arrotondare. Si abbinerà bene con un bollito alla piemontese.

Colline Novaresi Doc Vespolina 2020

Rosso rubino, un naso intenso e vivace, in cui spicca la ciliegia e quel immancabile nota speziata di pepe nero. 12 mesi in acciaio.

Infine, terminiamo il nostro incontro nella sala botti, in cui sono presenti ovviamente i Boca, i vini di punta dell’azienda. E come per quelli in acciaio, anche qui ho la possibilità di assaggiare i futuri vini direttamente dalla botte.

Botti in legno con all’interno Boca 2019, Boca 2020, Boca Adele 2019

Botti in legno con all’interno Boca 2019, Boca 2020, Boca Adele 2019

Boca Doc 2019

Composto all’85% da Nebbiolo e 15% da Vespolina. Rimane in botte per almeno 18 mesi, per poi riposare in bottiglia per 3 o 4 mesi. Sarà un gran vino.

Alla domanda sibillina di Davide: «come ti pare? Perché il 2019 sarà buono ma il Boca 2017 mi sa che non si batterà. Eh… una combinazione perfetta, ogni tassello a suo posto. Pensa che in vendemmia non abbiamo trovato un acino marcio. Magari tra 20 anni capiterà un’altra annata così, ma da batterlo credo di no» spiega con nostalgia.

Boca Adele Doc 2019

Stessa annata, stessa vigna, cloni diversi. Una pratica quella dei cloni, in cui i migliori sono destinati alla produzione del Boca, mentre gli altri per le Colline Novaresi.

Una diversità che già si intravede attraverso una maggiore struttura al palato. Un vino il cui nome è un omaggio alla nonna e alla nipotina nata nel 2016, annata del primo Boca Adele.

Azienda Vitivinicola Davide Carlone
Via Monsignor Sagliaschi, 8
28075 Località Torchio Grignasco (NO), Italy
Telefono: +39 329 0987672
email: info@davidecarlone.com
Sito Web

Vuoi restare in Alto Piemonte? Allora non devi perderti questi articoli:

All’estenuante ricerca del perfetto abbinamento cibo-vino, spinto dalla sete di conoscenza e curiosità verso questo mondo. Nel tempo libero, bevo vino e gioco a tennis.

Categorie dell´articolo:
Visite in Cantina

23

All’estenuante ricerca del perfetto abbinamento cibo-vino, spinto dalla sete di conoscenza e curiosità verso questo mondo. Nel tempo libero, bevo vino e gioco a tennis.


Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *



Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. Maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fonire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o clicchi su "Accetta" permetti al loro utilizzo.

Chiudi