Primitivo Cantine Losito: Altra bella conferma dal Gargano

Primitivo Cantine Losito IGP Puglia

Abbiamo già recensito Cantine Losito nei mesi passati e negli ultimi giorni ci è capitato di provare un ulteriore vino di questa bella realtà pugliese: il Primitivo Cantine Losito IGP Puglia. Questa regione non salta certo agli onori della cronaca per restituire una produzione vinicola diffusamente eccellente. Il consumatore medio solitamente disconosce le perle che le cantine sparse un po’ su tutto il territorio riescono a produrre. Dal Gargano ai territori più meridionali, dall’entroterra alla costa, è possibile, con un po’ di esperienza, trovare vere e proprie chicche che hanno poco o nulla da invidiare ad altre regioni più conosciute e rinomate.

Leonardo e Giovanni sono due produttori attenti e capaci. Capaci soprattutto di reinventarsi e rimanere al passo con i tempi, adattando i metodi di produzione e di coltivazione alle moderne tecniche agrarie ed enologiche, riuscendo così da un lato ad offrire prodotti qualitativamente sempre migliori e dall’altro ad assecondare in maniera intelligente i gusti dei consumatori, oggi più che mai attenti a parole quali Bio, Anidride Solforosa, etc.

Accanto ai due vini di cui già vi abbiamo parlato, il Nero di Troia ed il Fiano, la cantina produce anche una versione Bio del Primitivo.
Per fare un po’ di storia di questo vitigno dobbiamo risalire fino a più di 2000 anni fa, quando probabilmente gli Illiri, popolazione dalmata, portarono i primi esemplari di questa vite nei territori pugliesi.
Il nome probabilmente trae le sue origini dalla caratteristica maturazione precoce dei grappoli, che grazie anche al clima mediterraneo delle nostre terre, raggiunge il punto di raccolta tra la fine di Agosto e le prime settimane di Settembre.
Come pianta è decisamente generosa e la grande produzione per ceppo, senza rinunciare ad una buona qualità del frutto, lo hanno reso in passato uno dei vitigni da taglio preferiti in queste zone.

Vigneti Cantine Losito

Solo in tempi più recenti, grazie ad una rinnovata attenzione per i vitigni autoctoni diffusa tra gli estimatori e i consumatori occasionali, si è puntato sulla sua valorizzazione. Sono state reintrodotte le antiche forme di allevamento tipiche come l’alberello pugliese, che aumenta la competizione tra ceppi e necessita di minore irrigazione. La scelta di ridurre gli enormi quantitativi prodotti per aumentare la concentrazione nei singoli grappoli ha ulteriormente contribuito a migliorare le qualità della materia prima trasportata e lavorata poi in cantina. A chiudere la catena virtuosa, sono state finalmente impiegate anche le moderne tecniche di vinificazione, che aggiunte ad una generale maggior attenzione alle strutture cantiniere, stanno garantendo negli ultimi anni il raggiungimento di livelli qualitativi e gustativi in grado di rendere onore ad un vitigno dalle altissime potenzialità.

Caratteristica dell’acino è la sua forma quasi sferica dalla buccia abbastanza spessa e bluastra che si copre facilmente di una grande quantità di pruina. Tende a concentrare facilmente gli zuccheri, soprattutto sotto l’azione del sole battente e questo consente di portare in cantina una massa dalle potenzialità di grado alcolico anche elevato ed ottima struttura.

Le Cantine Losito hanno come filosofia quella della qualità in primis, non escludendo tecniche meccaniche per raggiungere questi obbiettivi. In azienda si sono dotati di una moderna raccoglitrice meccanica che consente un lavoro estremamente preciso e pulito, garantendo grande rispetto per pianta e frutto. Vengono raccolti solo gli acini perfettamente maturi e trasportati sani in cantina, vengono vinificati con una macerazione di circa dieci giorni.

Dopo i vari passaggi necessari alla pulizia del mosto, la massa inizia il suo affinamento in legno per un breve periodo, questione di qualche giorno, prima di riposare definitivamente per sei mesi in contenitori di acciaio. Una volta imbottigliato e lasciato ulteriormente ad acclimatarsi, viene introdotto sul mercato.

Il Primitivo Cantine Losito nel Calice

Abbiamo aperto una bottiglia frutto della vendemmia 2014, annata che sappiamo tutti essere stata tutt’altro che semplice in quasi tutta Italia, per l’andamento climatico realmente imprevedibile e poco “standard”.
Appena stappato, aspettandoci i profumi che solitamente questo tipo di vino riesce a sprigionare, abbiamo pensato che anche questa, come altre bottiglie, avesse patito lo scotto dell’annata.

Versandolo lo abbiamo trovato invece estremamente invitante. Ben colorito di un bel rubino molto carico con un cuore tendente al granato. L’unghia allungata nel bicchiere perde colore in maniera graduale arrivando all’estremità senza affievolirsi eccessivamente.
A posteriori, conoscendo il breve passaggio in legno, capiamo come abbia influenzato anche il colore.

Primitivo Cantine Losito - IGP Puglia

Portato al naso si riconoscono chiaramente le caratteristiche del Primitivo che sa coniugare note fruttate e floreali complesse, abbastanza ampie, anche se mai esuberanti. Nel nostro bicchiere riconosciamo una nota di viola appassita che accompagna l’amarena. In generale è un profumo abbastanza equilibrato che porta ad immaginare senza fatica le caratteristiche del territorio. Chiude il naso una nota speziata di cioccolato che contribuisce a rendere il tutto ancora più intrigante.

Giunto il momento di assaggiarlo ci concentriamo sulla resa dei tannini che in questo tipo di vini risulta sempre di difficile gestione, dovendo addomesticare e sfruttare nella maniera migliore la naturale forza del frutto. In questo caso la sorpresa punta proprio dalla parte opposta. Una trama estremamente gentile, percettibile, ma non soverchiante. I tannini sono armonici rispetto alla componente fruttata di amarena sotto spirito e frutti rossi ben maturi. Il vino riempie bene la bocca con un sapore che non si modifica particolarmente durante l’assaggio. Mantiene una coerenza notevole, frutto di un’ottima pulizia generale del vino e assoluta franchezza.
Il retrogusto lascia emergere note leggermente più speziate, accanto al vago sentore di cioccolato riscontrato al naso, si affianca una nota leggera di pepe che dona l’ultimo guizzo ad un sorso mediamente lungo.

Anche in questa bottiglia dobbiamo ammettere che Leonardo e Giovanni hanno saputo trasportare l’essenza del loro lavoro e di ciò in cui credono: qualità generale ed equilibrio per un vino pulito e corretto che non viene penalizzato dalla ricerca della salubrità e del minimo intervento, buon gusto e bell’aspetto che ripropongono l’idea di una scelta attenta dei procedimenti e la profonda conoscenza di come ricavare il meglio da un’ottima materia prima.
Pollice su dunque, sicuramente, anche per il terzo assaggio di Cantine Losito!

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Matteo Luca Brilli, o così piaceva ai miei genitori, che mi hanno graziato della nascita in terra Romagnola, con la R maiuscola, regalandomi così una passione viscerale per il buon bere ed il buon mangiare. Studi di comunicazione a parte ho capito subito che impastare uova e farina accompagnandole con un bicchiere adeguato sarebbe stato il un bel modo di passare le domeniche, e quindi via con i corsi di cucina e poi l'incontro con ONAV, diventando finalmente assaggiatore. Qualche cantiniere mi ha regalato la sua amicizia, qualche Chef ha condiviso i suoi segreti, più di qualche parola è stata messa nero su bianco e tante tante ne verranno ancora.

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Matteo Luca Brilli, o così piaceva ai miei genitori, che mi hanno graziato della nascita in terra Romagnola, con la R maiuscola, regalandomi così una passione viscerale per il buon bere ed il buon mangiare. Studi di comunicazione a parte ho capito subito che impastare uova e farina accompagnandole con un bicchiere adeguato sarebbe stato il un bel modo di passare le domeniche, e quindi via con i corsi di cucina e poi l'incontro con ONAV, diventando finalmente assaggiatore. Qualche cantiniere mi ha regalato la sua amicizia, qualche Chef ha condiviso i suoi segreti, più di qualche parola è stata messa nero su bianco e tante tante ne verranno ancora.


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