Dopo il felice e inebriante girovagare tra enoteche metropolitane ed eventi enoici, si ritorna al banco assaggi casalingo, quello delle riflessioni più profonde e meditative, “puntando” decisi verso le colline Lucchesi, da una delle scoperte fatte al recente Mercato dei Vini di Piacenza: Il Poiana 2012.
Sangiovese in purezza, prodotto da Il Calamaio, piccola azienda di San Macario, in provincia di Lucca. Se vi piace la Toscana dovete seguirci dentro il calice che gira e lasciarvi andare…
Il Calamaio è un’azienda in conversione biologica, con circa due ettari e mezzo di vigna e una produzione annua tra le 8.000/10.000 bottiglie divise tra un sangiovese in purezza, un blend di rossi autoctoni e un bianco fatto da Chardonnay, Petit Arvine (uno degli esperimenti fatti dal titolare, l’altro è il Pinot Nero) e Petit Manseng.
Il nostro Poiana 2012, un colline lucchesi DOC fatto con tre cloni di Sangiovese diversi e vinificati separatamente, non tradisce le attese e il suo legame con il territorio.
Non siamo davanti ad un Sangiovese dalle spalle larghe, potente e tannico, che asciuga la bocca con i suoi peccati di gioventù o aggredisce il palato con note legnose di barrique, spesso comuni a tanti prodotti toscani (ma non solo).
E’ un vino “accessibile”, per tutti i palati, nonostante una discreta ricchezza olfattiva.
Le note fruttate riempiono il naso di ciliegia e frutti di bosco, accompagnate da spezie dolci come chiodi di garofano e pepe nero, donate da un rapido, ma felice passaggio in barrique di 6 mesi, che in questo caso rende il vino più complesso, senza “violentare” le note primarie dell’uva, anche se il “dolce” prevale sul resto.
In bocca non tradisce, mostrando un legame con l’olfatto giocato molto sulle note morbide, tangibili in entrata ma supportate bene da freschezza e sapidità marcate, che regalano un gran equilibrio e una beva esaltante, lasciando presagire longevità da vendere.
Il finale è la nota più convincente del vino, molto lungo e di spessore, la bocca rimane sedotta e in contemplazione grazie a ricordi di caffè e mandorle, con l’acidità che ritorna e lascia il palato in uno stato ideale. Sazio.
Un ottimo vino, per tutti i palati, un’espressione di Sangiovese di buona stoffa e ottimo qualità-prezzo, che esprime in modo autentico le caratteristiche del territorio e del vitigno senza mostrare muscoli o ambizioni eccessive.
Ci vediamo al Live Wine a Milano!