Buttafuoco Storico Vigna Pitturina di Poggio Rebasti 2006

Vigna La Pitturina Poggio Rebasti Montescano

Siamo in Oltrepò Pavese. Nel cuore del territorio vocato alla produzione del Buttafuoco Storico, gemma rossa di cui ultimamente si sta parlando molto, anche grazie ad iniziative ispirate al “fare squadra”, al desiderio di modellare una visione comune per raggiungere qualità e fama oltre i confini locali.

Poggio Rebasti

Ci lasciamo a sinistra Canneto Pavese, una delle tappe fondamentali del percorso di avvicinamento a questo ambizioso blend (Barbera, Croatina, Uva Rara in questo caso), desideroso di rompere la linea di demarcazione tra “vorrei ma non posso” e grande vino “da tavolate importanti”…Ci buttiamo su stradine secondarie, quasi ad una corsia, raccogliendo il caldo abbraccio della natura, che avvolge lo sguardo con i suoi alberi multicolore, con i rami che si allungano sopra la strada, proteggendo lo sguardo curioso dagli schiaffi del sole….ci avviciniamo a Poggio Rebasti, cantina di 13 ettari abbarbicata su una collina a Montescano, a 250 metri sopra il livello del mare, dove l’ultima salita è quella del viaggiatore che sa che sta per arrivare il dolce momento del ristoro…il dio Bacco chiama, non facciamolo aspettare…
Poggio Rebasti Montescano Oltrepò Pavese

E il tavolaccio di legno della piccola ma accogliente sala di degustazione, che ci accoglie e mostra sornione una bottiglia nera, elegante, quasi esuberante al tatto, con lo stemma del veliero che brilla all’interno dell’ovale inciso sul collo della bottiglia. La leggenda narra che un antico veliero, di origine austro-ungarica, sia giunto in questi territori verso la metà dell’800 dopo aver risalito il Po, con l’obiettivo di difendere i confini dagli attacchi del vicino Regno di Sardegna. Questo simbolo rappresenta oggi il Buttafuoco Storico.

Il Buttafuoco Storico Vigna Pitturina nel calice

Con la mente che affonda le proprie mani nell’immaginario fantastico evocato da miti e leggende, l’olfatto si avvicina curioso al calice che ospita il vino in degustazione: il Buttafuoco Storico Vigna Pitturina 2006, prodotto da un grande nome dell’Oltrepò: l’enologo Mario Maffi. Un po’ chiuso all’inizio, come un animale in letargo, pigro nei primi movimenti, non troppo sicuro di quello che sta succedendo..come fosse improvvisamente uscito da una dimensione remoto, chiuso in una bottiglia dove un messaggio era in attesa da tempo..

Frutta rossa matura, marmellata di mirtilli, note profonde di sotto bosco, chiodi di garofano e cannella accompagnate da sensazioni tostate e vanigliate (rimane in tonneaux da 500 litri per 12 mesi) emergono da un naso ricco ma non del tutto pulito. Quasi una patina, una sorta di velo, che riduce l’armonia generale e priva le note che si affacciano a fasi alterne dell’eleganza e della franchezza che ci si aspettava di trovare.

Buttafuoco Storico Vigna Pitturina 2006 Poggio Rebasti
In bocca va decisamente meglio, un bella struttura bilanciata da evidente spalla acida, che dona freschezza e pulizia nonostante una gradazione importante (14,5%), con tannini esuberanti che accarezzano il palato senza esasperare le durezze, donando una beva ricca di sfumature speziate, che si allungano in un bel finale amarognolo di caffè, molto piacevole.

Un vino interessante, che vince senza convincere, ma che richiama la nuova annata in commercio (la 2007), in attesa di conferme. Da abbinare a primi di carne, formaggi di media stagionatura, carni alla griglia, arrosti e selvaggina.

Appassionato di Vino ormai dal 2005, assaggiatore ONAV di primo livello, tante serate e visite in cantina con devozione a Bacco..ho lanciato Trovino per aggregare contenuti e opportunità..e ora il Blog per unire in un coro unico la voce di produttori, enotecari, assaggiatori, giornalisti e poeti del vino...

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