Abbinamento Vino con Pizza: cavalcare i trend del momento o differenziarsi?

La pizza, una tradizione italiana conosciuta e invidiata in tutto il mondo. Un impasto divenuto un “marchio” di riconoscimento, di ricchezza storica e tradizione, consacrato come patrimonio dell’umanità.

Nonostante la sua notorietà, la storia di questo prodotto è articolata e talvolta confusa. Rivisitata, originale, napoletana, romana, a disco, al trancio o in teglia, tutti gli impasti hanno un comune denominatore: la farina, l’acqua e il lievito.

Pizza e Vino? Prima un po’ di storia..

Nata l’agricoltura, nasce il pane

Le radici culturali della pizza risalgono a tempi molto antichi. Progredita nel corso dei secoli, per conoscerla meglio bisogna guardare al suo antenato più prossimo, il pane.

Con l’avvento dell’agricoltura inizia la lavorazione dei cereali e grazie alla scoperta della cottura su pietra, comincia la produzione – anche domestica – del pane.

Tra i primi ritrovamenti storici vi sono testimonianze di impasti a “forma di disco” risalenti al 3000 a.C in Sardegna, ma altri due popoli apportarono nozioni fondamentali all’evoluzione di questo prodotto: la scoperta del lievito da ricondurre agli Egizi, e la lavorazione di farine provenienti da diversi cereali utilizzata dai Romani.

Panettiere lavora la pasta di pane con la farina

Panettiere lavora la pasta di pane con la farina

L’origine della pizza

Dal Neolitico, al Medioevo, attraversando i secoli fino ad arrivare ai giorni nostri, le “mani in pasta” le hanno messe in parecchi.

Testimonianze più recenti nell’uso della pizza come alimento quotidiano, potrebbero essere ricondotte alla fine del 1500 nel Regno di Napoli, dove all’interno di un saggio del poeta Benedetto di Faloco, si cita la pizza Mastunicola (maestro Nicola), una schiacciata di farina di frumento condita con aglio, strutto e sale grosso con aggiunta di formaggio e erbe aromatiche.

Per gli ingredienti come pomodoro e mozzarella dovremo attendere per il primo, il 1600 – quando le coltivazioni di pomodoro divamparono anche in Italia – e per il secondo il 1800.

La nascita della Pizza Margherita

La popolarità e la diffusione delle pizza avvengono quando la stessa arriva sulle tavole dei regnanti. Famoso l’incontro tra la Regina Margherita e la pizza alla fine del XIX secolo quando i sovrani, arrivati a Napoli, assaggiarono le versioni delle pizza mastunicola, marinara e pomodoro e mozzarella.

Quest’ultima venne così tanto apprezzata dalla Regina meritando da parte sua un elogio per iscritto, tanto che l’unico modo per omaggiarla fu di battezzare la pizza con il suo nome.

Da qui, alla conquista del mondo il passo non è stato breve ma sicuramente incisivo. Migrazioni, guerre mondiali e boom industriale, la pizza non ha viaggiato solo per il mondo ma anche all’interno del paese; per esempio, si dovette aspettare il secondo dopo guerra per vedere delle pizzerie approdare al nord Italia.

Pizza Margherita

Pizza Margherita con i suoi ingredienti

Due storie che si intrecciano

La sua diffusione la si deve certamente ai Napoletani, ma le origini non sono da ricondurre unicamente a loro, anzi. La storia della tradizione Napoletana si intreccia con quella di Tramonti.

Il pane fatto con il lievito madre e biscottato che usciva dai forni di Capodimonte, riforniva le navi della Repubblica Marinara di Amalfi.

Questo pane, grazie alla doppia cottura, era adatto ai lunghi viaggi e veniva reidratato nell’acqua di mare (la doppia cottura disidratava l’impasto). Nasce così la prima pizza antica.

Ferdinando di Aragona alla fine del 1400 conferì agli abitanti di Tramonti una ricompensa per averlo aiutato durante la battaglia contro gli Angioini, permettendo loro di intensificare le esportazioni dei prodotti a Napoli.

Successivamente questo pane biscottato verrà conosciuto come pizza, divenendo un segno distintivo del territorio ancora oggi tutelato.

Un calice di bianco si abbina bene con la pizza allo zola o ai 4 formaggi

Un calice di bianco si abbina bene con la pizza allo zola o ai 4 formaggi

Quale vino abbinare alla pizza?

La pizza, ormai divenuta un elemento essenziale delle nostre tavole (talvolta in versione gourmet) ha bisogno del suo alleato. Per questo abbiamo pensato di abbinare alla pizza alcuni vini che possano interessare più sapori.

Nell’ultimo periodo il connubio più utilizzato tra pizza e vino riguarda il mondo delle bollicine. Prosecchi, spumanti e champagne che accompagnano i gusti di pizza più disparati.

In realtà la gamma di vini che possiamo abbinare alla pizza è varia e offre anche piacevoli sorprese. Vediamo insieme quali.

Vino per Pizza con Gorgonzola o ai 4 formaggi: optiamo per i bianchi fermi

Con pizze dai gusti più decisi e grassi, ricche di ingredienti sapidi e con una sensazione di grassezza persistente – come pizza al gorgonzola o ai quattro formaggi – ben si abbina lo Chenin Blanc.

Questo vitigno possiede una spiccata acidità, dove la parte citrica verticale aiuta a pulire il palato dai lieviti e dal formaggio.

Altri vini da abbinare alla pizza farcita con latticini potrebbero essere la Falanghina campana o la Vernaccia di San Gimignano, che con la loro acidità e freschezza contrastano l’untuosità degli ingredienti.

Pizza al Gorgonzola: quale vino abbinare?

Pizza al Gorgonzola: quale vino abbinare?

Una bollicina per le pizze classiche

Dello stesso Chenin Blanc esiste anche la versione spumantizzata che meglio si abbina invece ad una pizza classica come la Margherita, Bufala o Marinara.

La bollicina più delicata e dall’acidità leggermente smussata, ben si accompagna a gusti più tenui dove il pomodoro è il protagonista.

Orange Wine e Riesling per le pizze farcite

Per pizze con sensazioni terrose farcite con funghi porcini, carciofi, tartufo, radicchio o salumi affumicati (pizza capricciosa, quattro stagioni, tirolese o fumé) la scelta dell’abbinamento con il vino verte su un Orange Wine del Collio.

Sapori forti ed elevata aromaticità e speziatura sia del vino che della pizza, viaggiano parallele giocando per similitudine e persistenza, creando armonia.

Stesso principio se si pensa all’abbinamento pizza e vino con un Riesling con qualche anno di affinamento: le note di idrocarburo, l’acidità sempre presente, ma più morbida (dettata da un lieve affinamento) accompagnano gentilmente la persistenza della pizza, senza sovrastarne il carattere.

Abbinamento Pizza Vino Rosso

Abbinamento Pizza Vino Rosso

Abbinamento Pizza e Vino Rosso

L’abbinamento vino rosso pizza è più complesso. Il tannino presente nel vino non sempre coadiuva l’assaggio senza sovrastare il gusto della pizza.

Per questo il vino rosso più indicato potrebbe avere una struttura giovane e beverina come uno Schioppetino oppure un Barbera.

Vini tendenzialmente freschi che  si accompagnano ad una pizza alla diavola o in generale con salumi ed elementi piccanti.

Pizza con il Pesce e Vino Rosato

Ultimo ma non per importanza, un vino rosato. Perché non azzardare un accostamento di una pizza a base di pesce ad un vino rosato?

Giocare sull’incontro di diverse sapidità e sensazioni floreali del vino ben si accosta alla sapidità e al flavour del pesce. Ideale un rosato dell’Etna.

Pizza con i frutti di mare

Pizza con i frutti di mare

E con le Pizze Fritte e Dolci che Vino abbiniamo?

Tra le pizze più golose che potremmo mai assaggiare troviamo la pizza fritta e la pizza dolce.

La pizza fritta, ricca di untuosità e grassezza, è un cibo complesso e l’abbinamento in questo caso potrebbe risultare scontato.

In realtà uno degli abbinamenti cardine della tradizione campana pizza fritta – vino, è con il Marsala. L’alcol e il residuo zuccherino bilanciano la parte grassa della pizza fritta, fondendo le noti dolci a quelle speziate.

Per quanto riguarda invece un vino da abbinare alla pizza dolce, l’accostamento per concordanza in questo caso potrebbe portare ottimi risultati: un Bracchetto d’Acqui o un Moscato d’Asti con la loro briosità e aromaticità, concludono il pasto con gaudio.

Ti è piaciuto questo post e vuoi saperne di più su regole e suggerimenti in materia di Abbinamenti Cibo-Vino?

Sin da bambina cercava di imprimere nella memoria i profumi, i sapori e i ricordi legati a ciò che assaporava, e poi un giorno ecco arrivare il primo sorso di vino … da quel momento è scoccata la scintilla. Sommelier Ais e studentessa di Viticultura ed Enologia, nel luglio del 2019 termina il Master Alma - Ais. Divulgatrice di esperienze enoiche e non solo, oggi scrive per testate di settore.

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Sin da bambina cercava di imprimere nella memoria i profumi, i sapori e i ricordi legati a ciò che assaporava, e poi un giorno ecco arrivare il primo sorso di vino … da quel momento è scoccata la scintilla. Sommelier Ais e studentessa di Viticultura ed Enologia, nel luglio del 2019 termina il Master Alma - Ais. Divulgatrice di esperienze enoiche e non solo, oggi scrive per testate di settore.


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